Gioia Aloisi e Monica Gorini

 
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Gioia Aloisi

Monica Gorini



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White books

White Boooks

White books, white silences.
White, white, white , white.
Silences that whisper , pages that don’t scream, crumpled feelings of wings.
Mute sensations that spaces between thoughts and moving souls. Stories to weave already woven, imaginary , flowers , sensations memories.
Breaths , tears, appearances and disappearances continued : folds of soul.
Find a sense ? that it isn’the one i what , but something that each of us com dead beyond of an absence, presence of dreams.
The artist's book that makes page of snow and a small fragment of something that remains beyond a vision: the already seen.
Want to go look in the beyond where the imagination of each one builds and breaks, or are enchanted by anything , everything. Let's start from scratch, to return small.
In these books are picked our silences , caresses , thoughts, but also a rose, a thrill , a passage, a crease between the sheets yesterday. " A rose is a rose, a rose, a rose ... "
A white books is a border or non-border between what is and what we want or we begin to discover. It ' a life metaphor . Can not leave it totally white , totally impossible to leave written . !
In the books open split of blacks from white or " flips " turning stories and wires , pieces burned or crossed by strips of calligraphic brushes. Scriptures of fireworks leave traces of white burnt. East and West meet in our minds.
Between you and me there is an "n" of thoughts not written that allude to stay and hear every so often, in the din of the world without mind.

 

 

Libri bianchi

Bianchi libri , bianchi silenzi . Bianco, bianco, bianco, bianco.
Silenzi che bisbigliano, pagine che non gridano, accartocciati sentimenti di ali.
Sensazioni mute che spaziano tra pensieri e anime in movimento. Storie da tessere o già tessute, immaginari, fiori, sensazioni ricordi.
Respiri , strappi, apparizioni continue e sparizioni:pieghe dell’anima.
Trovare un senso? Che non sia quello che voglio io, ma ciò che ognuno di noi può leggere al di là di un’assenza presenza di sogno.
Il libro d’artista che si fa pagina di neve e piccolo frammento di un qualcosa che resta la di là di una visione: il già visto.
Vogliamo andare a guardare in quell’oltre dove l’immaginario di ognuno si costruisce e si spezza o si incanta di nulla, di tutto. Ricominciamo da zero, per ritornare piccoli.
In questi libri sono raccolti i nostri silenzi, le carezze, i pensieri, ma anche una rosa, un fremito, un passaggio, una piega fra le lenzuola di ieri. “Una rosa è una rosa, una rosa, una rosa…”
Un libro bianco è un confine o un non confine tra quello che c’è e quello che vogliamo o cominciamo a scoprire. E’ una metafora della vita. Impossibile lasciarlo totalmente bianco, impossibile lasciarlo totalmente scritto!
Nei libri si aprono dal bianco, spaccati su neri o “giravolte”, racconti di girandole e fili, pezzi bruciati o attraversati da strisce di calligrafici pennelli. Scritture di fuochi d’artificio lasciano tracce di bianchi bruciati .Oriente ed occidente si incontrano nella nostra mente.
Tra me e te c’è un “n” di pensieri non scritti che alludono a restare e a sentirci ogni tanto, nel frastuono del mondo senza mente.



 





 

 


 

 










 

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